Alto il sole lancia i suoi fiammanti dardi
pronti a sfidare le nuvole arrembanti
che col favore dei gelidi venti del nord
cingono l’astro in una morsa di nebbia.

Cime spoglie di alberi ignudi si agitano
solidali con il blando tepore dei raggi
che poc’anzi le riscaldava ed ora non più.

Mi rattrista la luce smorta
che come un’insulsa veste copre la città
e trasforma in oscurità i desideri ordinari
che da qualche tempo mi fanno compagnia.

Ed è incredibile poi come quest’ombra si allunga
nello squarcio dell’uscio per fermarsi
deforme statuina sulle pareti del mio cuore.

Vorrei aprire l’otre dei venti amici
per allontanare il gelo incombente
e la minacciosa tempesta
foriera di un’indesiderata coperta di neve.

Invece posso solo guardare e sperare
che i destrieri che tirano il carro
del sole siano più lesti della rabbia di Ull.

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Michele Vespasiano

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