L’icona del pensiero umano

È una storia curiosa quella del Pensatore, la scultura in bronzo di Auguste Rodin.
In origine era stata pensata come elemento della porta d’ingresso del Musée des Arts Décoratifs di Parigi, peraltro mai realizzato.
La scultura voleva rappresentare Dante che, meditabondo, chinato in avanti guarda dal ciglio di un baratro i dannati che si agitano nell’Inferno che si accinge a visitare. Con lui non c’è il suo mentore Virgilio e quindi il Sommo Poeta è solo coi suoi pensieri, di fronte all’immenso progetto poetico della Divina Commedia.
Non sfugge l’evidente somiglianza di questo bronzo con l’immaginifica ed eroica figura del Pensieroso, altrimenti conosciuta come Il ritratto di Lorenzo, scolpita da Michelangelo per la tomba di Lorenzo dei Medici, nella Sagrestia nuova di San Lorenzo a Firenze; elaborazione ideale ed eroica del Duca di Urbino, secondo la rinascimentale tipologia compositiva detta del “melanconico”.
A differenza del marmo michelangiolesco, la scultura di Rodin mostra un uomo nudo, privo sia delle vesti che di qualsiasi elemento distintivo del suo stato. Una scelta che, obbedendo ai canoni romantici del tempo, vuole ricordare a chi l’osserva come l’intelletto e la poesia non possono che essere nudi.
Fallito l’originario progetto, la statua di Dante assume una nuova e diversa identità, diventando così l’icona simbolica e moderna dell’uomo che, agli albori del XX secolo pensa al suo destino e al mistero dell’essere umano.
Lo scultore francese non ha mai nascosto la sua predilezione per quest’opera che, fra tante, è quella che gli ha assicurato una strepitosa notorietà artistica. Una fama che gli deriva ancora oggi dal fatto che la statua del Pensatore è diventata sempre più nel tempo l’icona universale del “pensiero umano”, dell’uomo che fa derivare dal pensiero le sue scelte esistenziali.
Dopo varie collocazioni, la statua venne sistemata all’Hôtel Biron, divenuto poi Musée Rodin.
Al mondo, sparse in diversi musei, ci sono oltre venti copie del bronzo originale del Pensatore, a riprova di quanto questa scultura sia universalmente conosciuta e apprezzata.
Auguste Rodin volle una versione del Pensatore anche sulla sua tomba a Meudon. Desiderava, infatti, che la sua opera più famosa diventasse la sua lapide e al tempo stesso il suo epitaffio.
Intanto è il caso di ricordare che un modellino della prevista Porta dell’Inferno che doveva accogliere i visitatori del mai realizzato Museo delle Arti Decorative, si trova nelle sale parigine del Musée d’Orsay.

(Auguste Rodin, 1840-1917)

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Michele Vespasiano

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