L’ho visto il tappeto di scarpine
Cento e cento e cento ancora
Nere e grigie erano ammucchiate
Una sola, spaiata, era rossa
Sbucava perché la vedessi
Perché ascoltassi il suo grido
Che si levava silenzioso
Mi chiedeva di dirle dove fosse
La sua gemella da cui uomini rei
L’avevano separata un giorno
Che dal cielo pioveva un fumo cupo
Così diverso da quando insieme
E colme di gioia andavano
Per le strade liete della vita
L’ho visto quel tappeto di scarpine
Era oggi quel giorno
Le nuvole continuavano a stillare
Lacrime nere di fuliggine
Gocce di vigliacca ignominia
Per non dimenticare ciò che è già successo e per comprendere che l’intolleranza etnica può essere dietro l’angolo