La vita, si sa, ci mette spesso a contatto con le storie di altri, facendoci diventare semplici ed occasionali terminali d’ascolto oppure più o meno consapevoli protagonisti. Storie d’amore e di dolore, di complicità e condivisione, di passione e finanche di egoismo. Storie tristi ed altre allegre, storie dal lieto fine e storie che si perdono nella sofferenza.
Fatti umani, personali di cui talora abbiamo saputo tanto su come sono evoluti, delle strade che hanno preso, delle conseguenze che hanno comportato. Di certi altri, invece, principalmente di quelli che solo di sfuggita sono entrati nella nostra vita, ne abbiamo ignorato fin da subito la genesi e il finale, quasi non ci appartenessero. E per questo scegliamo ancora oggi di disinteressarcene.
Penso invece alle storie che ci hanno emotivamente implicato, entrando nelle nostre vite, interagendo con esse o addirittura modificandole; di queste vorrei sapere altro, se non tutto.
Così succede che io mi ritrovi a pensare a qualcuna delle trame nelle quali sono stato coinvolto o di cui sono stato più o meno consapevolmente testimone.
«Come sarà finita la storia d’amore tra quei due? – mi trovo a chiedere – Sarà cessata la sofferenza di Lei che si lagnava sulla mia spalla? E quel “padre padrone” avrà poi smesso di tormentare chi mi aveva messo a parte della sua afflizione? E dei biechi tormenti psicologici, delle prevaricazioni che tacitamente stava subendo e che mi ha narrato fin nei dettagli l’altra Lei è poi stata capace di liberarsi?».
Purtroppo di molti di questi svolgimenti non ne ho saputo più nulla, perché la vita – anche questo è risaputo – come ti avvicina alle persone così te ne allontana. Bruscamente talora.
Però capita che mi soffermi a pensarci, cosicché mi viene da domandarmi se Colui che voleva tutto e subito sia poi riuscito a placare la sua fame, e se Chi non era in grado di dare l’amore che le veniva chiesto avesse preso coscienza della sua limitatezza. Ripenso pure a Quello che pian piano ha saputo infilarsi nelle storie altrui, suscitando attenzioni, aspettative ma anche dolore; considero se dopo si è sentito appagato, se ha saputo mettere in condivisione i suoi giorni o se ha preferito riprovare altrove il suo gioco. E Chi ha lasciato aperto uno spiraglio nella sua vita ha poi avvertito il pentimento della fiducia delusa oppure vive la soddisfazione nella scelta fatta? E così mi torna pure alla mente il partner fiacco di cui si era lagnata, e allora mi interrogo se Questi abbia recuperato la dignità dismessa o invece abbia lasciato che Altri continuassero a massacrare il suo fragile io.
Le storie, comunque le si guardi, hanno i connotati di un romanzo che non può restare incompiuto, perché dalla sua lettura si finisce per riportare sempre qualcosa, una vibrazione, un sussulto, un’emozione che non può che arricchirti. Cosicché vorrei sfogliare tutte le pagine di questi romanzi, dalla prima all’ultima, senza lasciarne alcuna. Mi piacerebbe inserire altre tessere ai mosaici lasciati incompleti per pigrizia o per disattenzione, oppure perché mi sono state preclusi gli aggiornamenti. Insomma vorrei aggiungere nuove puntate alle fiction di cui ho visto solo le anteprime e leggere sui titoli di coda, se ci è stato il “The End”, meglio ancora se è un “happy end”.
Ogni storia, ha detto qualcuno, ha sempre il tempo di somigliare alla tua!
P.S.:
Ho usato il maschile e il femminile con molta libertà, nella consapevolezza che i generi sono assolutamente intercambiabili tra di loro, tra maschi e femmina, tra amica ed amico.