L’esame di ammissione alla scuola media… i primi patemi d’animo, come per un esame all’università!

Fino all’introduzione della Scuola Media Unificata, per iscriversi al successivo grado di istruzione dopo il quinquennio della Scuola Elementare bisognava sostenere un esame che, per come mi ricordo, era abbastanza impegnativo.
Si trattava del temuto “Esame di Ammissione”. Un test, scritto e orale, su tutte le materie di studio, anzi già con qualche primo rudimento di Latino che avremmo studiato più avanti.
All’esame si era ammessi solo se prima si fosse superato l’esame di quinta che si era tenuto qualche giorno prima; un esame cosiddetto “di licenza” in quanto concludeva il ciclo di studi elementari, rilasciando un titolo che abilitava a concorrere a qualche modesto posto di lavoro.
Dico ai miei tanti giovani amici che già al termine della seconda elementare bisognava sottoporsi a un primo esame; io, poi, avendo fatto la cosiddetta “primina”, avevo già fatto pure un altro esame!
Come si capisce, il mese di giugno lo si consumava interamente sui libri. Dapprima sul “libro di lettura” e sul “sussidiario”, successivamente su quelli che comprendevano i programmi di studio per sostenere l’esame di ammissione.
L’anno che ho fatto l’esame di ammissione (1959) il libro era uno solo, una sorta di volume “enciclopedico”, poiché nelle sue diverse sezioni racchiudeva nozioni ed esercitazioni per tutte le materie, dalla grammatica italiana a quella latina (la mitica declinazione “rosa, rosae, rosae..” l’ho imparata per la prima volta su quel libro) e poi ancora di matematica, storia, geografia, ecc.
Lo ricordo chiaramente quel libro, si intitolava “Guida all’esame di ammissione”, ma per noi era ed é ancora solo “La guida”.
Come mi piacerebbe poterlo avere nuovamente tra le mani per sfogliarlo, riannusare quelle pagine o quantomeno poter rivedere la copertina.
Purtroppo sono passati tantissimi anni (si era subito dopo la prima guerra punica, ahimé!), per cui mi debbo accontentare solo del ricordo che ancora mi accompagna.Non senza un pizzico di nostalgia e di rammarico, debbo dire, per il tempo passato e per le cose che avrei potuto imparare e che invece non ho fatto!

 

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Michele Vespasiano

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