La bellezza, talvolta porta l’amore alla follia

Sorride trasognata la Dama col ventaglio di Domenico Morelli, nella grande tela (da poco restaurata) che campeggia in una delle sale di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli.
«Quella dama, che sembra arrivare, appagata, da un segreto incontro d’amore, con i seni ancora svelati e i capelli in disordine, era Anna Cutolo, leggiadra modella e poi moglie di Vincenzo Gemito, che a sua volta la immortalò in diversi ritratti».
Vincenzo Gemito la sua “Nannina”, una ragazza bellissima esaltata anche nelle rime di Salvatore Di Giacomo, l’aveva conosciuta nel 1873 mentre lei posava per il pennello di Domenico Morelli. Se ne invaghì perdutamente fino a convincerla a sposarlo, nel 1882.
La giovane era stata modella ed amante di famosi artisti, che l’avevano ritratta nature, dipingendone con estrema poesia e realismo le splendide forme nella felice stagione dell’arte all’ombra del Vesuvio. Ciò scatenò in Gemito, “o’ scultore pazzo”, come era chiamato a Napoli, un’accesa gelosia ed un feroce rancore verso tutti i colleghi. Da allora la sua vita fu a lungo segnata dalla follia, fu ricoverato in una casa di cura, da cui fuggì per ritirarsi a vivere come un eremita nella sua casa di via Tasso, alternando momenti di crisi a giornate di lucidità. Alla fine riuscì a guarire ed a ritornare con accresciuta lena a forgiare piccole sculture in materiali preziosi ed opere anche di un certo impegno.
Il dipinto la Dama col ventaglio mostra quanto Domenico Morelli fosse attratto dalla cosiddetta “moda orientalista”, molto apprezzata a Napoli in quegli anni anche per la presenza a Portici del pittore catalano Mariano Fortuny, importante interprete di questa tendenza.

 

 

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Michele Vespasiano

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