Strani giorni, viviamo strani giorni”, cantava Battiato, e strani per davvero sono stati i giorni che abbiamo passato chiusi in casa mentre il coronavirus dilaniava le comunità.
Ai giorni strappati a un calendario senza lunedì né domeniche appartengono questi racconti. Un taccuino che è uno spaccato dell’eccentrica straordinarietà alla quale siamo stati chiamati a dare impensate risposte.
Sono storie talvolta surreali e bizzarre, talaltra soavemente romantiche o addirittura banalmente reali, scritte mentre la livella della vita era ancora fuori squadro rispetto all’agognata quotidianità, normalizzatrice delle nostre ore, dei nostri giorni.