La diciassettesima ricorrenza del nine/eleven, mi ha fatto tornare alla mente come a margine del micidiale attacco alle Torri Gemelle di New York un giovane mio conterraneo abbia mostrato acume e sangue freddo.
Questa la cronaca che feci di quella storia sulle colonne del Corriere dell’Irpinia del 19 settembre 2011:
SANT’ANGELO DEI LOMBARDI – Sono passati per mani irpine gli effetti personali dei terroristi che giusto una settimana fa hanno seminato morte e distruzione negli Stati Uniti. Singolare la coincidenza che all’aeroporto di Boston ha consentito a Luis Sepe, un trentenne nativo di Sant’Angelo dei Lombardi, di mettere le mani sui bagagli dei dirottatori. Due di questi, infatti, qualificatisi come piloti dell’American Airlines di cui indossavano l’uniforme, prima di imbarcarsi come kamikaze hanno lasciato agli sportelli di un’importante società aeroportuale di spedizioni le loro ventiquattrore, chiedendo agli addetti di spedirle in un paese mediorientale che le autorità non hanno reso noto. La spedizione, però non doveva avvenire subito ma rinviata di qualche giorno. A Luis Sepe, responsabile del servizio, questo differimento è parso sospetto fin da subito e ancora di più dopo che anche a Boston è arrivata la notizia della catastrofe successa a Washington e a New York. Ecco, allora, che quei bagagli sono apparsi più che bollenti, tanto da indurre l’italoamericano ad allertare l’Fbi che è intervenuta prontamente, trovando riscontro ai sospetti di Luis. Nelle valige c’erano, con gli effetti personali dei falsi pilota, anche le lettere di addio dei due terroristi ai familiari; lettere nelle quali, si è poi saputo, si inneggiava anche al folle gesto che andavano a mettere in atto. Se è vero che un encomio delle autorità americane ha premiato l’acume di Sepe, è altrettanto vero che il giovane responsabile della compagnia di spedizioni vive ora con la paura di essere raggiunto dalla vendetta dei compagni dei terroristi suicida. A San Sossio Baronia, dove vive il padre Lino, e a Sant’Angelo dei Lombardi, dove c’è il resto della famiglia, si vivono ore di ansia per il coraggioso e perspicace familiare italoamericano.
Ancora una volta mi felicito con Luis Sepe. E nelle felicitazioni accomuno anche il mio concittadino Charles Gargano, autorevole esponente politico repubblicano, già ministro dello Stato di New York, che ebbe la responsabilità di curare la ricostruzione di quella parte della città dopo il disastro delle Torri Gemelle. Un compito che Charles seppe assolvere come meglio non si sarebbe potuto.