Ho cercato un chiodo.
Un martello e un chiodo,
per fissare al muro i miei ricordi.
Quelli dolci innanzitutto,
colmi di soave tenerezza,
ma pure quelli guasti di fiele
che hanno intossicato i giorni miei.
Non voglio che vadano dispersi
nè che il tempo li cancelli.
Ho scelto dove fermarli.
È un angolo di muro
riparato dal vento della trepidazione
e dalle nebbie della cupa malinconia.
Un posto dove i raggi del sole
non possano stingerli,
tramutando i colori
in macchie sdrucite
di un paesaggio senza vita.
HO CERCATO UN CHIODO
